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Cappella Beato Pio IX

Fraternita dei frati Minori Cappuccini
A cura di padre Fabrizio Carli O.F.M. Cap.

Beato Papa Pio IX
Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi e nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, battezzato lo stesso giorno della nascita. Compì gli studi classici nel Collegio dei Nobili a Volterra, diretto dagli Scolopi, dal 1803 al 1808, studi sospesi per improvvisi attacchi epilettici, proprio quando sognava di seguire la carriera ecclesiastica. Nel 1815 si recò in pellegrinaggio a Loreto ed ottenne la grazia della guarigione dalla malattia. Per questo poté continuare i suoi studi e la preparazione intensa al presbiterato. Il 10 aprile 1819 venne ordinato Sacerdote e l’11 aprile 1819 celebrò la prima Santa Messa nella chiesa di sant’Anna dei Falegnami nel Rione sant’Eustachio a Roma (oggi demolita per la costruzione di via Arenula), annessa all’Ospizio Tata Giovanni, tra i ragazzi che furono il centro del suo apostolato giovanile fino al 1823[1].

Il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con voti 36 su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni. Un mese dopo concesse l’amnistia (16 luglio 1846) per i reati politici.

Dall’agosto 1846 al 14 marzo 1848 è l’epoca delle grandi riforme dello Stato Pontificio (Ministero liberale, libertà di stampa, Guardia Civica, inizio delle ferrovie, Municipio di Roma, 14 marzo 1849 emissione dello Statuto). Con l’Allocuzione del 29 aprile 1848 contro la guerra all’Austria declina la stella politica del Mastai e incomincia la sua lunga Via Crucis.

L’8 dicembre 1854 definì il dogma della Immacolata Concezione.

L’8 dicembre 1864 emanò l’Enciclica “Quanta Cura” e il Sillabo; il 2 maggio 1868 ci fu l’approvazione della Gioventù Cattolica Italiana; l’8 dicembre 1869, sotto la sua guida vi fu l’apertura del Concilio Vaticano I che promulgò due Costituzioni, la “Dei Filius” e la “Pastor Aeternus” del 18 luglio 1870 e definì il magistero del Pontefice Romano se parla “ex cathedra”, successivamente vi fu la chiusura del Concilio per il precipitare degli eventi politici e il 20 settembre 1870 (Breccia di Porta Pia) dopo la presa di Roma e ci fu la chiusura volontaria del Papa in Vaticano.

L’8 dicembre 1870 Pio IX proclamò S. Giuseppe patrono della Chiesa universale. Il 16 giugno 1875 ci fu la Consacrazione della Chiesa al Sacro Cuore di Gesù. Fu l’ultimo Papa Re, il quale aveva una devozione particolare per San Lorenzo e desiderava essere sepolto presso la Basilica del Verano, nella cripta troviamo le sue spoglie che, nella notte tra il 12 e il 13 luglio 1881 durante il tragitto da San Pietro, furono bersaglio degli anticlericali i quali non riuscirono nell’intento di trascinarle nel Tevere.

Fu un papa importantissimo che molto si spese per il recupero delle antichità cristiane, tanto è vero che a lui si deve la fondazione della Pontificia commissione di Archeologia sacra insieme a Giovanni Battista de Rossi che fu il promotore laico dell’archeologia Cristiana.

Dietro la tomba di San Lorenzo, Santo Stefano e a San Giustino presbitero, ove vi era l’antico maetece della chiesa di Pelagio II, venne realizzata la tomba del beato Papa Pio IX, una tomba allora modesta per sua volontà. Sul sarcofago, lo stesso Papa, ha voluto la scritta «ossa et cineris PII – Papae IX», sormontato dal triregno con le chiavi e nell’arcosolio era dipinto il Buon Pastore fra il gregge. L’offesa recata alla salma del Pontefice durante il suo trasporto fece nascere nei fedeli il desiderio di ripararla dando maggiore ricchezza al suo sepolcro, infatti con l’intervento del comitato presieduto dal conte Acquaderni, l’intera superficie della Cappella è stata ricoperta di preziosi mosaici.

I quadri maggiori, posti in alto fra i tre intercolunnii di fronte al sarcofago papale, rappresentano la Proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione, l’Omaggio dell’episcopato cattolico a Pio IX e l’Omaggio delle nazioni a Pio IX. Nei pilastri tra le finestre, al di sopra del sarcofago sono rappresentati gli apostoli Pietro e Paolo e i santi Stefano e Lorenzo; nella parete di sinistra, ai lati della finestra le figure di santa Ciriaca e sant’Agnese; in quella di destra in mezzo san Giuseppe che Pio IX dichiarò patrono universale della Chiesa, tra san Francesco che sorregge il Laterano e santa Caterina che riconduce a Roma la sede papale, rappresentata con una tiara in mano, diretta alla Basilica Vaticana.


[1] «Don Giovanni, di’, quanno sarai Papa, te ricorderai de noantri?». L’11 aprile 1819, domenica di Pasqua, don Giovanni Maria Mastai Ferretti, futuro Pio IX, ha appena finito di celebrare la sua prima messa nella chiesa di Sant’Anna dei Falegnami, nel rione Sant’Eustachio. Ha 27 anni, e davanti a lui si affollano parenti e amici, tra le giacche e le talari dei quali cominciano a farsi largo le testoline scapigliate di una frotta di ragazzini che lo vogliono salutare. Alla voce del marmocchio che gli preconizza con 27 anni d’anticipo il pontificato si aggiungono quelle dei suoi chiassosi compagnetti, in una scanzonata giaculatoria che ripete: “Te ricorderai de noantri?”. I piccoli “noantri” che movimentano l’importante mattinata del novello prete sono gli orfani e i ragazzi di strada accolti nell’ospizio annesso alla chiesa. Fonte: “L’Osservatore Romano” ed. 12 febbraio 2022.

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